FactCheckEu, la start-up italiana che sbugiarda anche la Commissione Europea
Si avvicinano le elezioni europee e un gruppi di giovani italiani ha deciso di vederci chiaro su programmi e “proclami” dei politici.
Vi ricordate Pagella Politica? È la start-up messa su da una rete di giovanissimi attenti a monitorare, sulla scia del fact checking anglosassone, la veridicità delle dichiarazioni dei politici. Pagella Politica sottopone le dichiarazioni dei politici una griglia di analisi e poi le “risaputa” con una valutazione che va da “vero” a “c’eri quasi” a “ni” a “Pinocchio andante” a “panzana pazzesca”.
Adesso da Pagella Politica nasce uno spinoff che si occupa di fare le pulci non solo ai politici italiani ma a tutti i politici europei che si candideranno alle elezioni di maggio.
Si chiama FactCheckEu, è nata poco più di un mese fa, ed è composta per ora da quattro giovani professionisti coordinati da Pietro Curatolo, e conn una rete di collaboratori internazionali. L’idea di FactCheckEu “parte dall’esperienza di Pagella” racconta a L’Arancia Carlo Starace, 27 anni, romano, una laurea in Bocconi, uno dei quattro animatori di FactCheckEu. “E con la volontà di applicarla a livello europeo”. A differenza dell’esperienza italiana, FactCheckEu, racconta Starace, “non si concentra su ogni dichiarazione di ogni candidato”, perché dovendo seguire le elezioni in 28 paesi con 751 candidati la mole di lavoro sarebbe assurda, bensì il metodo è un altro; “si è preferito scegliere i macrotemi più importanti, su cui verificare di volta in volta le dichiarazioni più realistiche”.
Data l’alta mole di lavoro, i ragazzi di FactCheckEu hanno introdotto un’altra novità, quella del crowdchecking.
È una sorta di controllo “dal basso”, spiega Carlo; cioè le dichiarazioni dei politici vengono sottoposte a controllo non solo degli analisti di FactCheckEu, ma anche di chiunque voglia offrire il suo tempo e collegarsi col sito di FactCheckEu alla voce You Fact Check: chi vuole può votare la veridicità di una dichiarazione, oppure analizzarla lui stesso sotto la supervisione dei ragazzi di FC, oppure dare una mano a tradurla. Sì, perché il sito è in sei lingue, come si conviene a una realtà europea, e le traduzioni sono ben accette.
In attesa dell’appuntamento elettorale del 25 maggio, i numeri stanno dando ragione a FactCheckEu.